Manifesto del contadino impazzito
Se amate il guadagno facile, l’aumento annuale di stipendio, le ferie pagate. Se desiderate sempre più cose prefabbricate, se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa, se avete paura di morire allora nemmeno il vostro futuro sarà più un mistero per il potere, la vostra mente sarà perforata in una scheda e messa via in un cassettino. Quando vi vorranno far comprare qualcosa vi chiameranno, quando vi vorranno far morire per il profitto ve lo faranno sapere. Ma tu, amico, ogni giorno, fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli. Ama la Vita. Ama la Terra. Ama qualcuno che non se lo merita. Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni. Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente. Non ti fidare del governo, di nessun governo, e abbraccia gli esseri umani, nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica. Approva nella natura quello che non capisci e loda questa ignoranza, perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato non ha distrutto. Fai le domande che non hanno risposta. Investi nel millennio. Pianta sequoie. Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai piantato e che non vivrai per sfruttare. Afferma che le foglie quando si decompongono diventano fertilità: Chiama questo “profitto”. Una profezia così si avvera sempre. Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus che si formeranno sotto gli alberi ogni mille anni. Metti l’orecchio vicino e ascolta i bisbigli delle canzoni a venire. Sii pieno di gioia, nonostante tutto, e sorridi, il sorriso è incalcolabile. Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere, ascolta la donna più dell’uomo. Domandati: questo potrà dar gioia alla donna che è contenta di aspettare un bambino? Quest’altro disturberà il sonno della donna vicina a partorire? Vai col tuo amore nei campi. Stendetevi tranquilli all’ombra. Posa il capo sul suo grembo e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore. Appena vedi che i generali e i politicanti riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero, abbandonalo. Lascialo come un segnale per indicare la falsa traccia, la via che non hai preso. Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario, alcune nella direzione sbagliata. Pratica la meditazione.